L'esperienza che precede il giorno del matrimonio

Quali sono i Ritratti più intimi
di un matrimonio?
di un matrimonio?
Esiste un’esperienza fotografica che pochi sposi conoscono: quella che precede il giorno delle nozze.
È lì che nascono i primi ritratti, quelli che sanno di attesa, di amore che prende forma, immersi nella natura della Sardegna o in luoghi che parlano di voi.
È lì che nascono i primi ritratti, quelli che sanno di attesa, di amore che prende forma, immersi nella natura della Sardegna o in luoghi che parlano di voi.








Queste fotografie prematrimoniali non sono pose imposte.
Sono momenti veri, costruiti con la giusta luce, in silenzio.
Solo voi due, insieme, nel contesto che vi assomiglia.
Un tempo tutto vostro, per iniziare a raccontare la vostra storia.
Sono momenti veri, costruiti con la giusta luce, in silenzio.
Solo voi due, insieme, nel contesto che vi assomiglia.
Un tempo tutto vostro, per iniziare a raccontare la vostra storia.




Poi arriverà il giorno del matrimonio, e ci saranno altri Ritratti, altre atmosfere, altre gioie.
Ma quei momenti, racchiusi nel prima, sono diversi; poi ci sarà un’altra storia.
Ma, questa, dovete ancora cominciare a viverla, a raccontarla.
Ma quei momenti, racchiusi nel prima, sono diversi; poi ci sarà un’altra storia.
Ma, questa, dovete ancora cominciare a viverla, a raccontarla.














Il giorno del matrimonio
Confusione, ritardi, risate, nervosismi, lacrime.
Madri ansiose, amici agitati, padri che osservano in silenzio.
L’abito da indossare, i capelli da sistemare, il fiato da trattenere.
Tutti quegli attimi fragili, fugaci, che solo un occhio allenato sa vedere.
Madri ansiose, amici agitati, padri che osservano in silenzio.
L’abito da indossare, i capelli da sistemare, il fiato da trattenere.
Tutti quegli attimi fragili, fugaci, che solo un occhio allenato sa vedere.
In quella giornata io ci sono, ma non per dirigere la scena.
Ci sono per raccontarla. A modo mio.
Da dentro, senza disturbare. Con la macchina fotografica in mano e gli occhi spalancati.
Come un bambino curioso a cui è concesso tutto.
Ci sono per raccontarla. A modo mio.
Da dentro, senza disturbare. Con la macchina fotografica in mano e gli occhi spalancati.
Come un bambino curioso a cui è concesso tutto.


E TUTTO QUESTO È SOLO IL PRIMA.
MA CHI SI PRENDERÀ CURA DI QUESTI FUGGITIVI ATTIMI?
CHI LI POTRÀ TUTTI NOTARE, RACCOGLIERE, CONSERVARE?


Un bambino, tutti lo abbiamo visto... solo a lui è permesso entrare nella stanza della sposa mentre si sta vestendo, in quella dello sposo mentre si fa fare coraggio dagli amici; solo lui può toccare i fiori sul tavolo e chiedere di ammirare in anticipo quegli anelli già al sicuro in una tasca; solo lui può girare per le stanze, spostarsi tra le persone sedute nei banchi della chiesa, non stare mai seduto mentre si mangia al ristorante.
E solamente lui può vedere davvero da vicino l’attimo più importante di tutti, e i volti delle due persone che stanno respirando quel fugace momento.
Solo a lui è permesso.
A quel bambino, che però ha una macchina fotografica in mano.
Quel bambino sono io.
E faccio questo lavoro da più di quindici anni.
Mi sdraio, mi arrampico, mi infilo nei silenzi e nelle risate.
E raccolgo la vostra giornata, una fotografia alla volta.
Non per fermare il tempo. Ma per restituirvelo, quando sarà passato.
Mi sdraio, mi arrampico, mi infilo nei silenzi e nelle risate.
E raccolgo la vostra giornata, una fotografia alla volta.
Non per fermare il tempo. Ma per restituirvelo, quando sarà passato.

























































































E questi siete voi.


Grazie.
